La diagnosi ADHD nel minore

PERCORSO DIAGNOSTICO NEL MINORE

Il percorso Diagnostico terapeutico assistenziale a livello nazionale nel paziente Minore è organizzato secondo i criteri previsti dalle Linee guida SINPIA del 24/6/2002 e dalla determina n.106 G.U. del 24/4/2007

DESCRIZIONE FASI OPERATIVE.

I Pazienti Minori possono essere inviati da:

  • Medici di Medicina Generale (MMG)
  • Pediatri di libera scelta (PLS)
  • Accesso diretto della Famiglia

La Famiglia la scuola e gli operatori sociali rilevano l’esistenza di difficoltà di comportamento e/o di mantenimento dell’attenzione, presenti in vari contesti di vita significativi frequentati dal Minore e valutano insieme al Medico di famiglia e/o al PLS l’opportunità di rivolgersi al Centro di Riferimento Diagnosi e cura ADHD territorialmente competente
.
Il Centro Regionale di riferimento Diagnosi e cura ADHD è il titolare della gestione del minore con sospetto ADHD ed è il garante di tutto il suo percorso diagnostico-terapeutico: e se necessario farmacologico.

  • si pone come ascolto del sospetto diagnostico valuta il soggetto e il suo contesto
  • effettua l’accertamento clinico al fine della definizione diagnostica con l’utilizzazione delle interviste e delle scale specifiche, dei test cognitivi e delle valutazioni delle abilità scolastiche e delle funzioni esecutive, coinvolgendo eventualmente, Logopedisti e Psicologia, predispone il Progetto Terapeutico individualizzato
  • attiva le terapie farmacologiche disponibili ai soggetti Minori che presentano una sintomatologia particolarmente accentuata e che non hanno ricevuto adeguate risposte alla terapia non farmacologica al fine di valutare l’opportunità di intraprendere una terapia farmacologica associata, utilizzando la modulistica prevista nella………..
  • redige la Certificazione per il riconoscimento dei Bisogni Educativi Speciali Speciali) ai fini scolastici
  • gestisce la rete degli Enti coinvolti negli interventi a favore del Paziente ADHD, con particolare attenzione alla Famiglia e alla Scuola, con incontri periodici
  • effettua controlli clinici periodici in base alle necessità del caso specifico e alle comorbilità presenti.
  • valuta attraverso un’accurata anamnesi e un Esame Obiettivo la presenza di fatti che controindicano l’assunzione di farmaci per la terapia dell’ADHD
  • raccoglie il Consenso Informato dai Genitori del Paziente ed l’assenso informato del Paziente, se superiore ai 12 anni e con adeguate risorse cognitive.
  • prescrive le valutazioni cliniche, laboratoristiche, strumentali ed eventualmente richiede le consulenze specialistiche necessarie per la prescrivibilità dei farmaci
  • accerta la tollerabilità clinica del farmaco, nel caso di utilizzo di uno psicostimolante (dose test)
  • predispone il Piano Terapeutico individualizzato
  • risponde al Centro NPI di Territorio e informa il Pediatra di Libera Scelta o il Medico di Medicina Generale, utilizzando l’apposita modulistica
  • verifica l’andamento clinico, l’efficacia e la tollerabilità del farmaco attraverso follow-up semestrali
  • gestisce, per via telematica, il Registro ADHD dell’Istituto Superiore di Sanità offre consulenza e supporto alle Strutture NPI di Territorio, con particolare riferimento a quelle del proprio territorio di riferimento, verso le quali svolge un ruolo di coordinamento, di informazione
  • redige i percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali (PDTA).

Nota Bene: IN ALCUNE REGIONI ITALIANE IL PERCORSO DIAGNOSTIVO VIENE EFFETTUATO SECONDO DETERMINA REGIONALE PRESSO NPI TERRITORIALE DEL PAZIENTE . IL PERCORSO DI PRESCRIZIONE FARMACOLOGICA VINENE INVECE EFFETTUATO DAL CENTRO REGIONALE DI RIFERMINTO DIAGNOSI E CURA ADHD

La diagnosi ADHD nell’adulto

La diagnosi di sospetto ADHD sull’adulto viene fatta da un medico specialista in psichiatria in due momenti:

  1. Valutazione clinica
  2. Valutazione testistica

VALUTAZIONE CLINICA

  • Colloqui clinici con il paziente per: analisi della condizione attuale del paziente raccolta di informazioni utili a ricostruire la sua storia clinica (dalla fanciullezza all’età adulta) esclusione di condizioni mediche generali/abuso di sostanze riconoscimento dei sintomi specifici della patologia in un determinato arco temporale per valutare come questi compromettano il funzionamento del soggetto in ambito lavorativo-sociale-familiare.
  • Diagnosi di ADHD dell’adulto: può essere formulata nel momento in cui il paziente presenti un numero minimo di sintomi cardine (almeno 5), i sintomi devono persistere per almeno 6 mesi, i sintomi devono essere presenti anche prima dei 12 anni e la loro gravità deve essere tale da causare un’alterazione o una riduzione della qualità del funzionamento.

VALUTAZIONE TESTISTICA

  • Test di screening
  • Questionari diagnostici

La Diagnosi nell’Adulto viene effettuata presso i Centri regionali di Riferimento Diagnosi e Cura ADHD oppure presso Specialisti Psichiatri a livello privato in particolare in quelle Regioni dove non sono ancora presenti i Centri regionali di riferimento Diagnosi e cura ADHD per Adulti (S.S.N.)